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I racconti nell’orto di Nativa: il diario di Lymnea

La prima pagina del diario di Lymnea

Mentre a Nativa ci chiedevamo come far conoscere di più ciò che succede nel nostro orto, ci è stata improvvisamente recapitata la prima pagina dei “Diari di Lymnea”, insieme ad un contratto di collaborazione pieno di clausole scritte in piccolo. 

A quanto pare, non solo i muri hanno le orecchie, ma anche le piante e la terra.

Inizialmente non ci abbiamo capito niente, quando abbiamo capito siamo rimaste sbalordite, alla fine ci siamo guardate, abbiamo allargato le braccia e concluso questo: una lumaca di palude snob di nome Lymnea che scrive un diario settimanale a puntate forse non è la cosa più insolita che può succedere a Nativa.

Il contratto ci obbliga a pubblicare tutto ciò che Lymnea ci manda senza alterare nulla (pena invasione incontrollata di insetti nell’orto, tipo le piaghe d’Egitto), ma qualche precisazione è d’obbligo: 

  1. Le nostre vite non ruotano attorno a questa lumaca, checchè ne dica lei.
  2. Ammettiamo di averla cercata parecchio e anche un po’ disturbata forse, ma adesso abbiamo smesso.
  3. Speriamo che il suo stile ricercato non vi stanchi già alla terza riga.

In conclusione, buona lettura!

Il team di Nativa


Amabili lettori, 

La misura è colma. 

I miei ammiratori non si rendono conto che anche io ho diritto ad un po’ di privacy. So bene che le loro attenzioni sono dettate dall’affetto smisurato che nutrono per me, e non posso certo dire che ciò mi lasci indifferente (sono sempre stata sensibile all’adulazione). Pensate, sono stati loro a costruire ed arredare la mia dimora e, devo dire, hanno predisposto un ambiente assai accogliente, una perfetta replica della mia prima residenza presso i fontanili di Beneceto. 

Ma che io non possa più emergere dalla mia casa in pace, prendere un poco di sole sul pelo dell’acqua senza essere immediatamente additata, fotografata addirittura, ecco, questo mi pare eccessivo, una tortura per i miei poveri nervi.

Ho dunque deciso: priverò i miei fans della mia presenza, e la profonda preoccupazione che la mia scomparsa susciterà in loro sarà la giusta punizione per la loro invadenza. 

Approfitterò di questo tempo di ritiro a vita privata ed otium per dedicarmi interamente all’attività che più mi appassiona, dopo i lauti pasti a base di foglie morte: la scrittura. Il mio occhio sagace e la mia fitta rete di relazioni saranno per voi lettori un’inesauribile fonte di curiosità e, perchè no, anche di riflessioni sull’affascinante ancorchè complesso mondo in cui viviamo. O meglio, sull’affascinante ancorchè complesso mondo in cui io vivo, ossia lo stagno di Nativa, il boschetto, l’orto governato dai miei ammiratori.

Concludo qui l’introduzione ai miei reportages settimanali salutando i miei cari lettori con i più sentiti omaggi.

Gentilmente vostra

Lymnea