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I racconti nell’orto: aggiornamento e cugine chiocciole

Le cugine chiocciole di Lymnea

Aggiornamenti e beghe famigliari in questo nuovo reportage di Lymnea dallo stagno: noi possiamo solo aggiungere che: 

  • davvero siamo molto soddisfatti della produzione di miele, ormai manca solo l’etichettatura dei vasetti
  • più che un corso di bon ton, a noi basterebbe che le cuginette di Lymnea, le lumache di terra, passassero dal dietologo (insomma, basta rosicchiare la nostra verdura!)

Buona lettura!

Il team di Nativa


Amabili lettori,

Ben ritrovati! Innanzitutto, vi devo una serie di aggiornamenti: le colture invernali nell’orto di Nativa, ricordate, quelle di cui vi parlavo tempo fa, crescono belle e rigogliose (nonostante le cimici siano occasionalmente un po’ troppo voraci sulle foglie dei cavoli). 

Per quanto riguarda il miele, invece, sono finalmente riuscita ad avere dati più attendibili: i miei informatori confermano che la produzione totale di quest’anno si aggira sui 90 kg, una cifra, pare, assai ragguardevole.

Ma veniamo al sodo, ad una questione che mi attanaglia fin dal mio trasferimento qui a Nativa. Immagino (pur non sperandolo) che anche voi, amabili lettori, siate stati talvolta messi in imbarazzo da qualche parente un po’ sopra le righe, o sempliciotto, o proprio maleducato. Se vi è capitato, potete comprendere il mio disappunto e la mia costernazione. 

Vedete, nell’orto vivono molte delle mie cugine, le lumache e chiocciole di terra. Esse hanno un comportamento, per usare un eufemismo, intemperante, e ciò ha serie ripercussioni sulla mia serenità.

Innanzitutto, sono sempre in giro a bighellonare; sono tremendamente voraci, perennemente affamate, e mi creano non poco imbarazzo con i miei ammiratori, gli umani di Nativa, in quanto amano smodatamente divorare le insalate dell’orto. 

Sebbene passino spesso per lo stagno e siano sempre disposte a fare due chiacchiere, è davvero impossibile avere una conversazione interessante con loro, perchè parlano sempre e solo di cibo, di dove trovare quello più succulento, della tecnica più efficace per inserirsi nei cespi di insalata al fine di mangiucchiare le foglie interne più tenere, insomma, una noia mortale. Infine, alcune di loro, devo proprio dirlo, non conoscono il pudore: se ne vanno in giro completamente nude, senza la chiocciola sulla schiena, senza un minimo di verecondia. 

E dunque, questo loro comportamento così libertino e sregolato mi rende difficile frequentarle, o addirittura presentarle ad altri amici come le mie care cugine: avrebbero bisogno di un corso di buone maniere, ma temo che proprio non si rendano conto, loro per prime, di quanto siano inopportune. Se avete sperimentato anche voi le mie difficoltà, amabili lettori, vi prego di consigliarmi per il meglio!

Anche se, pensandoci meglio e nonostante tutti i difetti che innegabilmente hanno, devo ammettere che nutro una certa invidia verso alcuni (badate bene, solo alcuni) aspetti del loro stile di vita: ah, sarebbe bello viaggiare liberamente, spensierata, assaggiare qua e là tutto quello che mi va oltre alle solite (seppur gradevolissime) foglie morte dello stagno… 

Chissà, forse potrei tentare di dirottare le nostre conversazioni sulle loro avventure esplorative, io che di conversazione, modestamente, sono maestra.

Gentilmente vostra, 

Lymnea