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I racconti nell’orto: laboratori con i bambini, pettirossi e serre

L’autunno: tra laboratori con i bambini e i pettirossi

Davvero a Nativa c’è molto movimento in questo periodo autunnale: laboratori con i bambini, montaggi, trapianti, volontariato… Aggiungiamo solo un altro breve commento a ciò che scrive Lymnea: quando l’abbiamo prelevata dallo stagno siamo state più che delicate e gentili! D’accordo, una ciotola di plastica non sarà paragonabile all’estetica e al comfort del suo stagno, ma Lymnea dovrebbe anche imparare ad essere un po’ meno schizzinosa…

Se non hai ancora letto il racconto precedente https://www.ecolecoop.it/2024/10/07/lymnea-e-la-bellezza/

Buona lettura!

Il team di Nativa


Amabili lettori, 

ben ritrovati al nostro consueto appuntamento, che quest’oggi sarà parecchio ricco. Non saprei dire se sia l’autunno finalmente arrivato, ma qui nell’orto di Nativa non c’è mai stata così tanta attività.

Innanzitutto, vedo continuamente passare tantissimi umani; molti di loro, le scorse settimane, si sono adoperati a costruire una nuova serra, proprio di fronte alla mia dimora. Che edifici magnifici, così trasparenti ed imponenti, e pieni di verdure tenere e gustose! Potete ben immaginare quanto le mie cugine lumache e chiocciole di terra amino passeggiarci e farci colazione…

Ma questa è una quisquilia in confronto a ciò che è accaduto di recente: stavo beatamente godendomi la pioggerellina, galleggiando sul pelo dell’acqua, quando all’improvviso sono stata acchiappata e PRELEVATA dallo stagno, come se fossi una foglia qualsiasi, senza nessun riguardo e soprattutto senza chiedere il permesso! L’umana che mi ha presa mi ha poi depositata in un’orribile ciotola azzurra, con dentro solo un po’ d’acqua e nemmeno un’alga, una fogliolina, nulla che potesse ravvivare un po’ l’ambiente. Attonita e molto offesa, mi sono ovviamente ritirata nel mio guscio, decisa a non uscire finchè non mi avessero riportata a casa!

Ma poi, sbirciando un pochino con le mie antennine, ho scoperto il motivo di questo sgarbato trasferimento forzato: le umane di Nativa mi stavano mostrando a tanti altri piccoli umani che mi osservavano incantati, si stupivano per il mio guscio affusolato, facevano domande su di me. Ah, sono sempre stata sensibile all’adulazione, e poi, di fronte a tanta curiosità, non potevo non cedere, e allora sono uscita dal guscio, fingendo di apprezzare l’orrenda ciotola e passeggiandovi un po’ dentro.

Dopo aver ascoltato narrare una delle mie storie (in modo, direi, adeguato) sono stata portata a fare una passeggiata assai istruttiva nell’orto e poi riaccompagnata nello stagno da tutti questi piccoli umani (ho scoperto che si chiamano “bambini”). Che cari, mi hanno salutata molto festosamente, quasi mi dispiaceva vederli andare via…

Infine, l’ultimo avvenimento degno di nota che vi racconto è il ritorno di Erithaca, l’energica pettirosso del boschetto di Nativa; al Club della Compostiera stanno lavorando alacremente per prepararle una degna festa di benvenuto.

Erithaca è molto decisa e socievole, al punto che, appena arrivata, è andata subito a salutare i miei ammiratori umani con uno svolazzo rapidissimo nel loro negozio. Speriamo soltanto che, se arrivassero altri suoi simili, non si metta a litigare come al solito per il territorio, insomma, il boschetto di Nativa è grande e c’è spazio per tutti! 

Gentilmente vostra

Lymnea